6 anni fa ho iniziato la mia carriera professionale nel mondo del design e in particolare nel dominio della User Experience e dello User Interface. Usabilità e facilità d’uso erano due parole già piuttosto note, soprattutto nella progettazione di applicazioni mobile, e-commerce e siti web. La diffusione capillare di smartphone e tablet, sempre più evoluti, hanno sviluppato nuovi linguaggi di interazione e stili visuali all’avanguardia, capaci di soddisfare il fabbisogno tecnologico e culturale emergente.
Da allora, il design dell’esperienza utente ha di fatto investito tanti settori e, oltre ai già citati, non possiamo non menzionare quello della sanità, dei servizi della pubblica amministrazione e del finance. Molte delle organizzazioni in questi ambiti hanno abbracciato appieno la cultura della progettazione incentrata sui bisogni e sulle aspettative delle persone, realizzando dei sistemi efficaci, efficienti e soddisfacenti. Eppure, esistono ancora molte realtà, soprattutto nel dominio della produzione industriale, che devono avvicinarsi a questi temi.
Il cambiamento che le industrie di oggi sono chiamate ad affrontare è molto orientato allo sviluppo tecnologico, alla creazione di una fabbrica intelligente, automatizzata ed interconnessa. Sono i paradigmi della nuova rivoluzione industriale, meglio nota come Industria 4.0. Come tutte le rivoluzioni, non sono destinate ad esaurirsi nel corso di pochi anni, ma hanno bisogno di molto tempo prima di assumere dei connotati riconoscibili e storici. Internet e la sua capacità di mettere in connessione le macchine, di poterle controllare e monitorare da remoto, di raccogliere ed inviare dati per predire malfunzionamenti o situazioni anomale sono a pieno titolo i pilastri per eccellenza di questa rivoluzione.
Da designer di interazioni e di interfacce di sistemi complessi non posso non vedere il potenziale della progettazione centrata sull’utente come altro grande paradigma dell’Industria 4.0, al pari dello Internet of Things (IoT). Come il libero e facile accesso ad Internet da smartphone e da tablet ha richiesto la progettazione di esperienze di interazione innovative, così la diffusione dello IoT nelle fabbriche porterà a nuovi linguaggi di interazione con i sistemi interconnessi. Tuttavia, è facile intuire che in questo tipo di contesto, il livello di complessità sia assai più elevato e richiede un’attenzione particolare a tutti quegli aspetti che influiscono nel rapporto macchine-persone, necessario per generare prodotti e servizi. Proprio per questa ragione, lo User Centred Design può essere considerato un valido supporto per migliorare le interazioni tra le persone e gli elementi del contesto produttivo, intervenendo nelle varie fasi del processo in maniera preventiva (progettazione ex-novo) o correttiva (a partire dall’analisi AS IS).
Il modo più efficace consiste nel rendere gli utenti (operatori, decisori, responsabili, fornitori) partecipi delle decisioni e degli outcome, coinvolgendoli nella raccolta dei bisogni, delle necessità, delle aspettative e dei desiderata, trasformandoli in requisiti di progetto. Designer, organizzazioni e utenti uniti nella progettazione di un artefatto (strumento, attrezzatura o interfaccia) pensato per le persone che lo useranno, volto al miglioramento dell’interazione uomo-macchina, ottimizzando il carico di lavoro cognitivo e fisico.
Ma quali sono i possibili ambiti di intervento? Ecco alcuni esempi, in ordine sparso:
- Analizzare il processo produttivo, i task, i tempi, gli strumenti di interazione, gli operatori che intervengono;
- Trasformare dati in informazioni;
- Rendere le informazioni accessibili da ogni luogo e in ogni momento;
- Rappresentare le informazioni nel modo più chiaro e intuitivo possibile;
- Ridurre l’overload informativo nelle interfacce;
- Gerarchizzare i contenuti e le informazioni secondo logiche di processo e task operatore;
- Dare visibilità ai sistemi di comando e di informazione;
- Gestire in modo efficace e coerente gli allarmi;
- Usare stili visuali e pattern di navigazione standard e familiari per l’utente;
- Dare sempre visibilità dello stato del sistema;
- Sviluppare feedback e messaggi di conferma per una migliore comunicazione possibile;
- Supportare l’utente nella gestione dell’errore;
- Gestire il monitoraggio e il controllo della produzione ovunque e sempre.
È necessario perciò progettare l’esperienza di lavoro complessiva che ruota attorno alla macchina e al software, al fine di:
- ridurre i tempi di apprendimento iniziale del lavoro e di uso della macchina o del software;
- rendere più agile l’attività, soprattutto quando è necessario seguire più macchine o controllare più monitor di una postazione;
- diminuire il rischio di errori;
- aumentare la sicurezza;
- aumentare l’accettazione del sistema e del processo produttivo.
Lavorare nel pieno di queste trasformazioni, diffondendo all’interno delle organizzazioni l’importanza della progettazione incentrata sui bisogni e sulle aspettative delle persone è di vitale importanza, tuttavia, richiede ancora un grande sforzo. Come nella rivoluzione mobile, la User Experience avrà un ruolo decisivo per lo sviluppo di soluzioni usabili ed economicamente vantaggiose nel dominio dell’Industria 4.0. E come tutte le rivoluzioni, avrà bisogno di tempo, supporto… e decisioni user-centred. Il ruolo dei designer è promuovere questo cambiamento organizzativo e progettuale, in tutte le aziende.